martedì 24 febbraio 2009

Come le rondini i cervelli

Si è tornato finalmente a parlare di fondi per la ricerca scientifica, dopo un intervento del capo dello stato contro i tagli indiscriminati alle università e ai laboratori di ricerca previsti nella finanziaria, anche se a mio avviso si dovrebbe protestare contro i tagli e non contro un taglio indiscriminato.
In Italia è risaputo ormai c'è sempre stata, e sempre ci sarà, finché la nostra classe politica non cambierà, in meglio ovviamente, una fuga di cervelli, molti nostri validi ricercatori si vedono costretti a rifugiarsi in zone meno ostili alla ricerca, quali Svizzera, Finlandia o USA, posti in cui non si usa il pretesto della crisi per stroncare le università, ma anzi le si incentiva, perchè chi ha buon senso sa e capisce che la ricerca e lo sviluppo tecnologico sono fra le più importanti risorse di cui un paese può disporre.
Oggi in Italia parliamo di tagli a fondi già poveri rispetto agli altri Paesi, tagli che vanno ad aggravare la situazione di laboratori totalmente precari, dalle strutture ai contratti del personale, parliamo di tagli mentre in America si parla di un aumento di circa 21 miliardi di dollari, in Francia di 5 miliardi di euro e in Svezia di 1,5 miliardi di euro, ma ovviamente non siamo noi a sbagliare, come dice Brunetta quei tagli hanno salvato l'Italia, così come hanno salvato l'Italia i voli speciali a carico dello stato, aumentati dall'arrivo del governo Berlusconi, o le MIGLIAIA di euro spesi in piante ornamentali, cravatte e camice d'ufficio e via dicendo.
E così la nostra storia continuerà, chi ama la ricerca e chi vuole fare questo mestiere dovrà spesso emigrare in posti più "caldi e accoglienti", a meno che non si abbattano definitivamente le università abbattendo l'intelligenza degli italiani e risolvendo il problema alla fonte.

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