giovedì 26 febbraio 2009

martedì 24 febbraio 2009

Come le rondini i cervelli

Si è tornato finalmente a parlare di fondi per la ricerca scientifica, dopo un intervento del capo dello stato contro i tagli indiscriminati alle università e ai laboratori di ricerca previsti nella finanziaria, anche se a mio avviso si dovrebbe protestare contro i tagli e non contro un taglio indiscriminato.
In Italia è risaputo ormai c'è sempre stata, e sempre ci sarà, finché la nostra classe politica non cambierà, in meglio ovviamente, una fuga di cervelli, molti nostri validi ricercatori si vedono costretti a rifugiarsi in zone meno ostili alla ricerca, quali Svizzera, Finlandia o USA, posti in cui non si usa il pretesto della crisi per stroncare le università, ma anzi le si incentiva, perchè chi ha buon senso sa e capisce che la ricerca e lo sviluppo tecnologico sono fra le più importanti risorse di cui un paese può disporre.
Oggi in Italia parliamo di tagli a fondi già poveri rispetto agli altri Paesi, tagli che vanno ad aggravare la situazione di laboratori totalmente precari, dalle strutture ai contratti del personale, parliamo di tagli mentre in America si parla di un aumento di circa 21 miliardi di dollari, in Francia di 5 miliardi di euro e in Svezia di 1,5 miliardi di euro, ma ovviamente non siamo noi a sbagliare, come dice Brunetta quei tagli hanno salvato l'Italia, così come hanno salvato l'Italia i voli speciali a carico dello stato, aumentati dall'arrivo del governo Berlusconi, o le MIGLIAIA di euro spesi in piante ornamentali, cravatte e camice d'ufficio e via dicendo.
E così la nostra storia continuerà, chi ama la ricerca e chi vuole fare questo mestiere dovrà spesso emigrare in posti più "caldi e accoglienti", a meno che non si abbattano definitivamente le università abbattendo l'intelligenza degli italiani e risolvendo il problema alla fonte.

sabato 21 febbraio 2009

Nuovo Processo a De Magistris

di Monica Centofante - 20 febbraio 2009

La farsa continua. L’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, ormai ospite fisso del Consiglio Superiore della Magistratura, è di nuovo di fronte alla Sezione disciplinare del tribunale delle toghe per un nuovo processo a suo carico: quello relativo al cosiddetto “archivio Genchi”, del quale si stanno occupando anche il Copasir e la Procura di Roma.
L’accusa, questa volta, è di aver affidato al suo (ex) consulente tecnico un incarico che “implicava accertamenti e valutazioni del tutto estranei a quelli di un consulente tecnico” sui tabulati telefonici acquisiti nell’ambito delle inchieste Poseidone e Why Not.
Conferendogli “un’abnorme delega di indagini riservate al pm”. Nonché di aver acquisito tabulati telefonici intestati all’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella senza aver chiesto la preventiva autorizzazione alla Camera dei Deputati.

Peccato che questo “abnorme” comportamento sia esattamente lo stesso adottato da decine di procure in decine di processi e per diversi di anni e che sia servito ad assicurare alle patrie galere criminali e assassini. Acqua passata.
E ancora peccato che i giudici di Salerno abbiamo già spiegato, dopo approfondite indagini, che la “condotta tenuta dal pubblico ministero nel conferimento dell’incarico consulenziale… è risultata formalmente e sostanzialmente aderente al dettato normativo”. Ai sensi dell’art. 359 del codice di procedura penale. E che gli stessi giudici abbiano appurato che quando Genchi consegnò a De Magistris il numero telefonico riconducibile a Mastella (uno fra decine) non aveva ancora potuto svolgere i relativi accertamenti che ne avrebbero dimostrato l’ascrivibilità al senatore.
Di fatto quel numero, ancora sconosciuto, era emerso tra le migliaia di utenze registrate nei cellulari e negli appunti cartacei di Antonio Saladino, il principale imputato dell’inchiesta Why Not. E insieme a tutti gli altri doveva essere controllato perché, come avviene in qualsiasi indagine di questo mondo, occorreva identificare i soggetti in contatto con l’imputato. Oltre al motivo e alla natura di quei contatti.
L’iter di acquisizione dell’utenza in questione è perfettamente documentato nelle relazioni tecniche inviate dal consulente al pubblico ministero dove, tra le altre cose, si apprende che “nel conflitto delle intestazioni rilevate, della ragione sociale di iniziale attivazione dell’utenza 0335… e di quella di subentro, come nei diversi cambi di profilo e di portabilità rilevati (dalla Tim alla Wind e dalla Wind alla Tim), nessun elemento lasciava presagire che quella sim gsm (come le altre), fosse stata in uso ad un membro del Parlamento e ancora meno al sen. Clemente Mastella” e che “era risultata nel tempo utilizzata (con diverse schede di vari gestori e con diverse intestazioni del tutto diverse, e comunque mai riferite al sen. Clemente Mastella) con almeno 18 cellulari (oltre agli altri cellulari utilizzati in epoca pregressa all’acquisizione dei tabulati)”. Cosa che rendeva necessari degli approfondimenti investigativi.

Allo stesso modo le relazioni dimostrerebbero che una volta constatata la riconducibilità di determinate utenze a soggetti che ricoprivano la carica di membri del Parlamento (non solo Mastella) il consulente aveva segnalato immediatamente al pubblico ministero De Magistris la necessità di chiedere le dovute autorizzazioni. Cosa che i giudici di Salerno - nel provvedimento di perquisizione con cui lo scorso dicembre hanno sequestrato l’inchiesta Why Not ai magistrati di Catanzaro - hanno accertato dopo aver accuratamente analizzato quelle stesse relazioni, riscontrandone i contenuti con altri elementi di prova.
Oggi la Procura generale della Cassazione – che rappresenta l’accusa nel procedimento disciplinare - vorrebbe contrastare questa tesi con le dichiarazioni di una serie di testimoni tra i quali, in prima linea, Pasquale Angelosanto. Il colonnello che ha firmato la relazione-atto d’accusa contro il consulente Gioacchino Genchi, finito sotto inchiesta da parte della procura di Roma. Anche di lui parlano le carte di Salerno. Nelle quali si legge: “Sulle attività di acquisizione, studio, elaborazione analitico-relazionale dei dati di traffico telefonico, gli esiti delle indagini tecniche condotte dai Carabinieri del Ros – Reparto Indagini Tecniche su delega del Generale Ufficio avocante e compendiate nella relazione del 12 gennaio 2008 a firma del Colonnello Pasquale Angelosanto, non trovano conferma nelle risultanze investigative acquisite da questo Ufficio”.
Lo abbiamo detto più volte, ma lo ripeteremo fino alla noia: quel documento, agli inizi di gennaio, è stato giudicato perfettamente legittimo dall’unico organo preposto per legge a definirne o meno la correttezza: il tribunale del Riesame di Salerno. Il quale nelle motivazioni depositate lo scorso 30 gennaio scrive che il documento è “logico, preciso, analitico”, “immune da vizi di motivazione”, in linea con il Codice e la “giurisprudenza della Cassazione”, necessario “per l’accertamento dei fatti”.
Inspiegabilmente, il Consiglio Superiore della Magistratura continua però a far finta che quelle carte non siano mai esistite. Salvo che per un unico dettaglio: utilizzarle per trasferire di ufficio e funzioni anche i giudici di Salerno.
Martedì prossimo saranno decise, dallo stesso Csm, le nuove destinazioni per i pm Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. Quali sedi andranno ad occupare ancora non si sa, ma una cosa è certa: per il momento non potranno più fare i pubblici ministeri, con buona pace degli indagati e di quella politica che il loro trasferimento lo aveva “suggerito”.

Fonte: www.antimafiaduemila.com




Genchi/ Csm 'processa' De Magistris. Ex pm: non sapevo chi sentivo

Roma, 20 febbraio (Apcom) - Luigi De Magistris parte all'attacco: le accuse a suo carico nel nuovo 'processo' davanti alla sezione disciplinare del Csm per le intercettazioni senza autorizzazione all'ex senatore Clemente Mastella nascono dal fatto che "dicono che io - sostiene l'ex pm di Catanzaro - avrei dovuto accorgermi che tra gli intercettati c'era anche lui e me ne sarei dovuto accorgere dall'incrocio di un numero telefonico presente in un tabulato con uno che veniva riportato in un allegato al fascicolo" dell'inchiesta Why not, qui, sì, riferito a Mastella. "Neanche fossi Pico della Mirandola, il protagonista di Rain Man o un computer, che può comparare centinaia di numeri di telefono in un attimo: all'inizio - ha detto De Magistris in una pausa dell'udienza di stamattina a Palazzo dei Marescialli - pensavo fosse stato un mio errore, ma poi quando ho capito che le cose stavano così, ho capito anche che questo processo andava fatto per forza".

La tesi difensiva di De Magistris viene sposata in pieno dal magistrato che lo difende di fronte al 'tribunale dei giudici', il procuratore aggiunto di Palermo Antonino Ingroia. Anche per lui "le incolpazioni sono infondate", perchè non c'è nulla che dimostri che De Magistris stava intercettando un senatore senza l'autorizzazione parlamentare. E' infatti nella presentazione delle testimonianze scritte che Ingroia 'cala l'asso': nel faldone depositato al Csm, infatti, c'è una dichiarazione scritta di Gioacchino Genchi, il consulente informatico di De Magistris, nella quale viene spiegato, con tanto di riferimenti tecnici e contrattuali con le compagnie telefoniche, che "era impossibile", a indagine in corso, stabilire che il cellulare intercettato era di Mastella.

La 'sim' in questione, di cui Genchi riporta anche il numero corrispondente, era infatti dapprima intestata alla Camera dei Deputati, poi al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e, secondo le ricostruzioni di Genchi, era "stata usata almeno da 18 cellulari diversi" e "nè la sim nè le utenze utilizzate con gli stessi Imei (cioè i cellulari nei quali è stata inserita quella sim, ndr) riportavano in alcun modo nell'anagrafica l'intestazione o le generalità di Clemente Mastella o di un altro componente della sua famiglia con cognome Mastella o Lonardo".

Insomma, nella testimonianza scritta, Genchi nega categoricamente che "fino al pomeriggio del 20 aprile 2007" si potesse ipotizzare in alcun modo che la 'sim' era in uso a Clemente Mastella e quindi De Magistris risulterebbe non colpevole di alcun abuso: secondo il consulente, il pm stava intercettando e seguendo le tracce di un numero trovato nei palmari di Antonio Saladino (indagato nell'inchiesta Why Not)senza sapere, almeno ufficialmente, che fosse di un parlamentare, men che meno dell'allora ministro della Giustizia.

A completamento di questa tesi, Ingroia definisce "molto importante" anche l'interrogatorio di questa mattina del colonnello del Ros, nucleo informatico, Pasquale Angelosanto, capo dell'inchiesta a carico di Genchi. Il magistrato, in sede di controinterrogatorio, ha infatti chiesto a più riprese ad Angelosanto se ci fosse un qualche documento che provasse che Genchi sapeva di chi era il telefonino in questione o lo avesse comunicato in qualche modo a De Magistris. Negative le risposte del carabiniere.

Per questo, al termine dell'udienza di stamattina al Csm, Ingroia si è detto molto soddisfatto: "dimostreremo al di là di ogni dubbio l'infondatezza dell'incolpazione". Precisamente, lo show down vincente dovrebbe avvenire il 19 maggio, giorno in cui i giudici di Palazzo dei Marescialli, che oggi hanno aggiornato la seduta al termine dell'interrogatorio dei testimoni dell'accusa, sentiranno i testi a difesa. Intanto,stamattina De Magistris e il suo difensore hanno anche sottolineato l'importanza dell'archiviazione di un procedimento aperto dalla Procura di Salerno contro De Magistris. "Quell'atto - ha detto al termine dell'udienza Ingroia - concorre a dimostrare l'estraneità di De Magistris alle accuse".

Fonte: Apcom

martedì 17 febbraio 2009

Mills condannato e la legge del se e solo se

Ebbene oggi è stata rilasciata la sentenza sul processo Mills, e la sentenza è stata di 4 anni e 6 mesi per l'inputato colpevole di aver testimoniato il falso sotto compensa di Mr. B. ( Berlusconi ).
Mills infatti era stato chiamato a testimoniare durante due processi riguardanti il gruppo Mediaset, colpevole di aver creato fondi neri tramite aziende esterne. Mills, secondo le indagini, sarebbe stato ricompensato da Mr. B. con 600.000 dollari pagati tramite Bernasconi, allora manager del suo gruppo.
Le indagini partirono nel 2004 quando Mills in una lettere al suo commercialista, Drennan dal quale è partita la denuncia, confidava di aver ricevuto 600.000 dollari da un certo Mr. B., cosa che secondo quest'ultimo gli fu riconfermata in privato, e che Mills, in qull'occasione, era molto preoccupato del fatto che se queste cose fossero diventate pubbliche avrebbero avuto un forte impatto sulla carriera ministeriale della moglie ( ministro di Blair ), e che potevano essere mal interpretate dai giudici italiani che potevano ricollegare il pagamento ad una testimonianza fatta da lui durante un processo a Berlusconi.
Inizialmente, interrogato dai pm, Mills confermò quanto scritto sulla lettera, conferma che fu poi magicamente ritrattata, egli infatti dichiarò che quei soldi non provenivano da Mr. B. ma da un certo Attanasio, nome che per Drennan risulta nuovo, inquanto Mills con egli non ha mani nominato, nonostante sia il suo commercialista. Oggi comunque finalmente si è arrivati ad una sentenza di condanna che, applicando la legge del se e solo se, dovrebbe essere necessaria e sufficiente affinchè Berlusconi venga condannato, visto che Mills è corrotto da Berlusconi se e solo se Berlusconi ha corrotto Mills, ma tale legge per la giustizia non può valere dato che Mr. B. in vista di tale sentenza ha deciso che la sentenza di un processo non può essere utilizzata come prova in un altro processo, ciò serve ovviamente ad evitare che, in un processo a Berlusconi, una volta eliminato il lodo Alfano, sarebbe bastato portare come prova che Mills è stato corrotto da Berlusconi per provare che Berlusconi ha corrotto Mills.
Ovviamente sono subito arrivate le prime critiche ai giudici accusati di essere politicizzati e che queta sentenza sia l'ennesima prova che la magistratura vuole eliminare Mr. B. dalla politica. Ma i fatti sono che in primis tale processo non è partito da un magistrato ma bensì dalla denuncia di un commercialista inglese, che non vedo perchè dovrebbe avercela con Mr. B., e poi che probabilità ci sono che tutti i giuici vogliano la sua testa e soprattutto non vi siete mai chiesti se fosse vero perchè lo vogliono? Possibile che qualsiasi giudice sia un "comunista"?
Beh comunque vedremo la storia come finirà, di certo se la massa non prenderà coscienza di ciò che viene fatto non cambierà mai niente, la voglia di cambiare deve venire da noi e non da chi da anni cerca di governarci fallendo ad ogni tentativo.

Passaparola 16-02-09

venerdì 13 febbraio 2009

Magistratura audiolesa

E' entrata in discussione, "finalmente", il disegno di legge riguardante le intercettazioni e la giustizia. Si perchè nonostante il paese sia in crisi, diversamente da quanto ci dicono in tv, si pensa a questa cosa urgentissima che riguarda le intercettazioni.
Dalla proposta iniziale la legge è stata un po modificata, ma il succo è sempre lo stesso, cioè, ostacolare il più possibile questi magistrati che invidiosi del potere lo attaccano. I punti su cui ragionare sono diversi in primis la possibilità di "sloggiare" i magistrati scomodi, si infatti, nel nuovo disegno di legge se il magistrato viene denunciato, per aver rivelato un segreto d'ufficio, deve lasciare l'inchiesta, quindi pensate ad un mafioso indagato da un magistrato che sa come fare il suo lavoro, pensate dunque a cosa farà il mafioso, denuncia e via il magistrato.
Poi c'è la possibilità di utilizzare le intercettazioni, che potranno essere richieste solo in caso di gravi indizi di colpevolezza, ciò significa che si deve praticamente essere certi della colpevolezza dell'indagato per intercettarlo, ma se non lo si intercetta sarà quantomeno più difficile certificarne la colpevolezza.
Questa restrizione è cancellata in caso di criminalità organizzata, ora il problema è che solitamente le indagini non partono per accertare una organizzazione criminale, ma bensì partono da un singolo reato e intercettando il responsabile si arriva a tracciare una connessione fra più persone che può finire nell'accertare che la persona è coinvolta con un organizzazione criminale. Cancellate anche le intercettaizioni ambientali, quelle fatte con cimici ecc ecc, tali tecniche potranno essere utilizzate solo nel momento in cui viene effettuato il reato, quindi, non si potrà intercettare un assassino prima che uccida una persona. Tali tipi di intercettazioni sono di estrama utilità pensate solo a quanti di voi parlerebbero di un omicidio al telefono e quanti di voi lo farebbero a casa propria.
Per approvare le intercettazioni ci vorranno tre giudici e nessuno di essi potrà prendere altri provvedimenti in futuro sullo stesso caso, quindi, per grosse indagini dopo n richieste, finiti i giudici a disposizione bisognerà aspettare l'arrivo di un nuovo giudice per proseguire le indagini, in parole povere si predica per la lentezza dei processi e quindi che si fa? Li si blocca sul nascere. Infine i cittadini non potranno essere informati dei fatti fino alla fine del processo, l'opinione pubblica influisce molto sulle elezioni e quindi meglio toglierla di mezzo, facciamo tutto fra di noi e poi vediamo. Ora le possibilità sono due e lascio a voi la scelta, o questa legge è stata scritta da persone che non sanno neanche come e perchè possa iniziare un indagine o è un ennesimo tentativo di coprire chi deve essere coperto.

mercoledì 11 febbraio 2009

Caso De Magistris: Il tribunale del riesame smentisce lo scandalo

di Filippo De Lubac - 11 febbraio 2009
Lo sapevamo già, ma la verità prima che essere scritta su un giornale è opportuno che sia vidimata in carta bollata. Così è stato, anzi, era stato. Poiché è dal 9 gennaio 2009 che il Tribunale del Riesame di Salerno aveva respinto le istanze che chiedevano l’annullamento del decreto di perquisizione e sequestro emesso dai Sostituti Procuratori di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, con l’avallo del loro Procuratore Capo, Luigi Apicella.
Per quelle perquisizioni e quei sequestri, i primi due sono stati trasferiti ad altra sede ed altre funzioni. Il terzo, Dr. Luigi Apicella è stato radiato dalla magistratura. Perché? Lo spiegano i consiglieri del CSM in una lunga e articolata ordinanza.
(www.ilresto.info/doc/giudiziari/Csm_trasferimento_nuzzi_verasani_sospensione_apicella.pdf )
Il “bello” è che le motivazioni su cui si basa la gravissima decisione del CSM vengono sistematicamente smentite dalle argomentazioni del Tribunale del Riesame
(www.ilresto.info/doc/giudiziari/2009-01-09riesame_salerno_ok_perquisizioni_catanzaro.pdf )
In pratica quello che scrive il CSM sarebbe totalmente smentito e (persino) privato di dignità giuridica dal Tribunale del Riesame. Allora ritorna il terribile dubbio: cosa avevano tocca i magistrati salernitani da meritare una così grave e repentina punizione? Alla domanda nessuno si è sentito di rispondere facendo nomi e cognomi, nemmeno le vittime di questo folle degrado della dignità istituzionale. In verità, bisogna comunque dire, che il provvedimento di perquisizione e sequestro che si trova all’origine di tutta questa intricata vicenda è zeppo di nomi, cognomi, ruoli e funzioni dei personaggi eccellenti che, a vario titolo, hanno ruoli che sarebbe inveritiero definire da educande. Basta leggerlo (www.ilresto.info/11.html 2.12.2008) per capire: 1) che non era affatto abnorme ed è assolutamente facile da comprendere anche per i comuni mortali; 2) chi erano i colletti bianchi per cui gli obblighi e le statuizioni costituzionali sono un opzional; 3) qual era l’urgenza di azzerare l’inchiesta e salvare le nefandezze di un sistema giudiziario a credibilità zero. È istituzionale la questione da porre, purché le istituzioni vengano lasciate libere da quanti le occupano indegnamente. Il Presidente della Repubblica non ha ritenuto esistessero i requisiti dell’urgenza per firmare il decreto governativo “salva Eluana”, viceversa aveva ritenuto che esistessero quegli stessi criteri per firmare il “lodo Alfano” che però lo riguardava direttamente (non avrebbe dovuto astenersi da sottoscrivere un provvedimento di cui era personalmente beneficiario?). In entrambi i casi vi sono state vittime (morta Eluana, morta la Costituzione). Vedremo se riterrà urgente intervenire in materia di giustizia disciplinare, essendo il Presidente del CSM, per rimediare al grave vulnus causato dalla ingiusta sanzione ai Dottori Apicella, Nuzzi e Verasani. Gli atti li potrà leggere su internet, evitando di fare richieste in giro.

Tratto da: www.toghelucane.blogspot.com

Giuseppe D’Avanzo intervista Gustavo Zagrebelsky

Segnalo un articolo uscito oggi sulla Reppublica
Zagrebelsky: “Se il potere nichilista si allea con la Chiesa del dogma”
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Intervista a Paolo Borsellino

Tratto dal sito www.19luglio1992.com
Intervista di due giornalisti Francesi a Paolo Borsellino due giorni prima della morte di Falcone. In tale intervista Borsellino parla di Mangano stalliere di Silvio Berlusconi.
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In seguito l’intervista fece il giro del mondo ma in Italia fu trasmessa solo una volta e in seconda serata, molto dopo, alla trasmissione Annozero.

In seguito, nel 2001, due mesi prima delle elezioni in cui vinse Berlusconi, il giornalista Marco Travaglio rilasciò un’intervista alla trasmissione Satyricon di Daniele Luttazzi, in cui parlava dei rapporti di Berlusconi e Dell’Utri con le stragi di Capaci e Via d’Amelio, dicendo che «se non altro suggerirono la tempistica degli attentati» e che secondo alcuni giudici Totò Riina, li aveva incontrati prima degli attentati.

Vinte le elezioni, Berlusconi fece cacciare Luttazzi dalla RAI e querelò Travaglio che fu poi assolto perché era stato riconosciuto vero ciò che aveva detto. E non solo, ma che Berlusconi e Dell’Utri erano coinvolti anche nelle stragi del 1993 a Firenze, Roma e Milano, avevano avuto rapporti con Bernardo Provenzano e si erano scambiati favori politici; inoltre dietro le stragi in cui morirono Falcone e Borsellino vi era stata la partecipazione del SISMI.

Berlusconi non fu mai condannato perché il caso fu archiviato, nonostante la sussistenza delle prove. Dell’Utri invece è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa.

per l'articolo completo

Salvatore Borsellino

Posto il discorso di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, durante la manifestazione di Piazza Farnese.

Ascoltatelo attentamente.



martedì 10 febbraio 2009

In memoria di...

Premetto che non mi pace parlare di tale argomento, più per rispetto verso chi direttamente ha sofferto e vissuto la vicenda, ebbene si parlo del caso Eluana Englaro sul quale mancavano solo i comunicati stampa della Walt Disney.

Ne hanno parlato tutti ne hanno parlato in troppi e puntualmente quando ne parla troppa gente esce fuori l'incosciente di turno e l'approffittatore di turno. Beh chi se ne sia approfittato lo sappiamo ( Mr. B. tanto per citare Mills ), la quale dice che la sua presa di posizione è dettatta dalla morale, si ma è una morale non sua è la morale della fetta di italiani che in questo momento può portare dalla sua parte, cosa che in parte è accaduta. Infatti il caro Mr. B., e di conseguenza i suoi fidati giornalisti tv e non, non ci hanno raccontato che tempo addietro egli in complicità ovviamente della sua consorte, eseguì un aborto di un bambino che ormai era al settimo mese ( aborto deciso poichè il bimbo sarebbe nato malformato ). 

Ma i nostri politici si sa ormai hanno perso la morale e non solo, basta vedere il putiferio scoppiato in senato dopo il minuto di raccoglimento fatto per la morte di Eluana, si infatti dopo è scoppiata una rissa, che al dir dei giornali sarebbe quasi arrivata al contatto fisico. Sono volate accuse pesanti, anche al capo dello stato, chiamato praticamente da Gasparri "assassino" ( ah se l'avesse detto Di Pietro ), su ciò faccio una nota di merito a Fini che ha bacchettato Gasparri chiamandolo irresponsabile, e tutto ciò in memoria di Eluana ovviamente ( che poi loro neanche conoscevano fra l'altro e quindi non capisco una presa di posizione così ferma ).

Sul caso in se non esprimo il mio parere io lo conosco e chi mi conosce sa come la penso, per il resto anche voi distaccate la vostra visione dalla politica e giudicate a modo vostro tutto ciò.   

Io Voglio Sapere

Eccomi qui anche io con il mio blog, uno fra i tanti, che oggi cerca di diffondere notizie "approfondite" sulle vicende che ci accadono intorno. Qui infatti cercherò di raccogliere il maggior numero di informazioni sul corse degli eventi odierni e passati. Che altro dire? Spero solo che questa piccola voce insieme ad altre, magari nuove, riesca a diventare un urlo e riesca a cambiare un po il nostro piccolo mondo.